Il 21 dicembre scorso il Ministero della Giustizia ha pubblicato sul proprio sito web istituzionale il D.M. e relativo allegato (i cui testi sono consultabili qui), contenenti le “Linee generali per la formulazione dei quesiti da porre nella prima prova orale e per la valutazione dei candidati”.
Come accaduto nelle precedenti sessioni d’esame, che hanno avuto luogo durante la pandemia, anche la sessione del 2022 si sta svolgendo attraverso il meccanismo della doppia prova orale (c.d. “orale rafforzato”).
In particolare, la prima prova orale ha ad oggetto l’esame e la discussione di una questione pratico-applicativa, nella forma della soluzione di un caso, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, in una materia scelta preventivamente dal candidato tra diritto civile, diritto penale o diritto amministrativo (cfr. art. 2, comma 2, decreto-legge n. 31/2021).
Per lo svolgimento della prima prova orale è assegnata complessivamente un’ora dal momento della fine della dettatura del quesito, suddivisa in trenta minuti per l’esame preliminare del quesito e trenta minuti per la discussione. Durante l’esame preliminare del quesito il candidato può consultare i codici, anche commentati esclusivamente con la giurisprudenza annotata, le leggi e i decreti dello Stato (cfr. art. 2, comma 4, decreto-legge n. 31/2021).
Per lo svolgimento della prima prova orale è assegnata complessivamente un’ora dal momento della fine della dettatura del quesito, suddivisa in trenta minuti per l’esame preliminare del quesito e trenta minuti per la discussione. Durante l’esame preliminare del quesito il candidato può consultare i codici, anche commentati esclusivamente con la giurisprudenza annotata, le leggi e i decreti dello Stato (cfr. art. 2, comma 4, decreto-legge n. 31/2021).
Il quesito deve avere ad oggetto una questione pratico-applicativa ed essere formulato quale richiesta di soluzione di un caso concreto. Deve cioè essere posto all’esame del candidato un caso pratico rispetto al quale egli, nelle vesti di un legale, deve prospettare una soluzione giuridica, espressiva di una possibile iniziativa difensiva. Essenziale al quesito e alla tipologia della prova d’esame è la dimensione pratico-applicativa, volta a verificare la capacità di individuare, inquadrare e risolvere problemi giuridici partendo da casi concreti. Il caso deve essere formulato in modo tale da consentire il riferimento a uno o più istituti di diritto sostanziale e di diritto processuale, anche attraverso lo svolgimento di brevi cenni di inquadramento in ordine agli stessi, che assicurino la coerenza del percorso di illustrazione della soluzione.
I quesiti dovranno per quanto possibile presentare una struttura uniforme, così articolata:
- breve esposizione di un caso prospettabile nell’esperienza professionale;
- indicazione, nella descrizione della fattispecie concreta, di circostanze utili a individuare i profili/elementi rilevanti per il diritto sostanziale e processuale, i nodi problematici e gli istituti coinvolti;
- posizione del quesito al candidato, che assume le vesti del legale.
I quesiti predisposti da ciascuna commissione o sottocommissione d’esame devono essere il più possibile omogenei, per struttura, lunghezza e complessità.
Finito l’esame preliminare del caso, il candidato dovrà presentare alla commissione e argomentare la propria proposta di soluzione, che presuppone l’individuazione delle questioni coinvolte, degli istituti e delle norme applicabili. In sede di discussione, la commissione potrà porre domande al candidato, al fine di chiarire la soluzione prospettata.
I criteri di valutazione ai quali le commissioni d’esame dovranno attenersi consisteranno, tra gli altri, nei seguenti:
- correttezza formale e padronanza del linguaggio giuridico;
- chiarezza, completezza, sinteticità e rigore metodologico dell’esposizione;
- capacità di individuare le questioni di diritto e gli istituti giuridici coinvolti, conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti trattati e capacità di stabilire nessi tra loro;
- capacità di prospettare soluzioni plausibili di problemi giuridici, anche attraverso riferimenti alla giurisprudenza e all’esperienza professionale;
- capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità;
- capacità di argomentare in modo persuasivo la soluzione proposta.
La sessione d’esame ha avuto inizio il 16 gennaio 2023 ed è a tutt’oggi in corso.